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Il Modello Atalanta

Il modello Atalanta

Bentornati tra i miei angoli smussati.

Una macchina perfetta che per funzionare ha bisogno di tutti gli elementi: questa è l’Atalanta, squadra calcistica di Bergamo.

Un modello da prendere come esempio in ogni settore, sportivo e lavorativo.

Foto_tiroDa soli non si arriva da nessuna parte; con un gruppo unito, in cui ogni singolo interprete rema nella stessa direzione degli altri, le probabilità di riuscita aumentano in modo esponenziale. E i risultati arrivano di conseguenza.

Non è un caso se nell’ultimo campionato di calcio, l’Atalanta è arrivata terza – accarezzando per un momento anche il sogno dello scudetto – e in Champions League è arrivata fino ai quarti, a un passo da una storica semifinale. E non è nemmeno un caso se anche nel campionato attuale ha iniziato da dove aveva interrotto, ovvero vincendo.

Un successo che parte da lontano, frutto di una programmazione intelligente.

Al centro del progetto non sono stati inseriti nomi di calciatori già affermati, bensì la volontà e la voglia di istruire giovani atleti dal grande potenziale e farli crescere. Con competenza e, soprattutto, con pazienza, un ingrediente che spesso manca in una società dove si mira a voler ottenere tutto e subito.
La squadra nerazzurra è un’orchestra di tante voci che si fondono in un’unica e meravigliosa sinfonia. Il modello bergamasco è un esempio non solo sportivo ma dovrebbe esserlo anche in campo lavorativo.

In un mondo del lavoro dove regna la crisi economica e dove, di conseguenza, i lavoratori diventano numeri spesso in esubero questo è un esempio che fa riflettere; vale la pena privarmi di quel lavoratore? La macchina funzionerà anche senza un ingranaggio?
Ogni lavoratore è un concentrato di intelligenza ed esperienza, due caratteristiche non di poco conto se si vogliono raggiungere determinati risultati.

E poi ci sono i sentimenti, la sensibilità umana di leggere le situazioni a seconda dei momenti, cosa che un robot non sarà mai in grado di fare. Un robot potrà garantire grandi quantità, forse, ma la qualità la fanno le persone.
Perché, alla fine, la sola macchina (im)perfetta sarà sempre l’uomo; un concentrato di imperfezioni che portano alla perfezione.
Foto_centroSe si è in grado di spronare ogni singolo individuo a dare il meglio di sé, le possibilità di ottenere risultati in linea con i propri obiettivi aumentano. La ricetta vincente è quella di puntare sulle caratteristiche di ogni persona, riconoscerle e valorizzarle. Per ottenere una squadra affiatata e coesa in cui il singolo è consapevole che, nei momenti di difficoltà, non sarà lasciato solo ma avrà il gruppo a supportarlo.

Il modello Atalanta funziona e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Grazie alla squadra bergamasca che ci ha aiutato a smussare anche questo angolo.

E voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti.

Un caro saluto smussatori di angoli.

(Immagini scaricate gratuitamente da pixabay.com)

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