Il Covid19 nasconde qualche opportunità?
Benvenuti tra i miei angoli smussati.
Ci tengo a cominciare la mia “avventura”, mettendo sotto i riflettori quello che è stato, ed è tuttora, uno degli argomenti più discussi: il Coronavirus.
Un virus che odora di morte perché in molti casi si è rivelato letale. Un numero di contagi altissimo, il prezzo pagato in termini di vite umane è stato sconvolgente; una vera e propria carneficina, una pandemia che ha colpito l’intera umanità.
Il virus non è l’unico problema, ne esistono anche di collaterali. Gente disperata che ha perso il lavoro, fabbriche e attività commerciali al collasso, abitudini di vita cambiate: mascherina e distanziamento sociale.
E poi i sospetti: ce la staranno raccontando giusta o qualche dato è stato pompato?
Una sola certezza che mette d’accordo tutti, o quasi: la vita non sarà più come prima. Perché certi fatti assumono una forma un po’ strana, diventano cicatrici che col tempo potrebbero sbiadire, ma difficilmente si cancelleranno del tutto.
Una tragedia, complicato trovare qualche lato positivo. È pazzo chi osa sostenere il contrario.
Eppure, almeno un pazzo esiste in questo mondo altrettanto folle, e cioè io. Perché, nonostante tutto, qualche (buona) opportunità sono riuscito a trovarla. Questo senza voler mancare di rispetto a chi ha subito gravi perdite umane, a chi ha il cuore a pezzi, a chi fatica a trovare un po’ di ossigeno per continuare a respirare. È soprattutto a voi che mi rivolgo: spero che questo articolo possa trasformarsi in una mano invisibile alla quale potersi aggrappare per non affondare.
I lati positivi ci sono. Risalire è difficile, molto difficile, ma possibile.
Per riuscire a trovarli mi è servito un po’ di tempo perché, come la maggior parte delle persone, sono stato vittima di una cecità, soprattutto mentale, che mi permetteva di intravedere all’orizzonte solo un terribile temporale. Da quando ho consentito al sole di tornare a splendermi dentro, mi sono concesso il privilegio di ricominciare a guardarmi attorno e di scovare tanti cuori rossi che, con determinazione e coraggio, si sono incastrati all’interno della macchia nera.
Col tempo, ho compreso che ogni cuore è un’opportunità, un fiore in grado di spuntare in mezzo al deserto.
Riscoprire la bellezza delle emozioni. Dare valore a quello che prima dell’arrivo del virus davamo per scontato. L’importanza di un abbraccio, il cuore che batte ogni volta che qualcuno ci regala un sorriso, il desiderio di rivedersi, di amarsi, il piacere di una chiacchierata, la voglia di ascoltare davvero chi sta parlando, la convinzione che, ancora una volta, stiamo vincendo.
Vincere non significa avere sconfitto definitivamente il nemico; significa, piuttosto, essersi piegati ma avere trovato la forza per rialzare la testa. Avere trovato nuove energie, non essersi scoraggiati, sentirsi eroi al pari di tutti quelli che hanno combattuto in prima linea (medici, infermieri, poliziotti, volontari e tanti altri: la lista è infinita).
Significa avere superato, a pieni voti, una prova di coraggio.
Dobbiamo essere soddisfatti di essere stati sopraffatti dalle nostre emozioni, di avere pianto senza vergogna, senza la solita paura di essere etichettati.
L’uomo è come la narrativa: un concentrato di emozioni. Possibile che serva una tragedia per ricordarsene?
Partiamo da qui per ricostruirci e per ricostruire l’umanità. Uniamoci e innalziamo al cielo un grido di tanti cuori rossi che, in poco tempo, annienteranno definitivamente quella brutta macchia di colore nero.
Altra opportunità emersa in questo assurdo periodo è senza dubbio il coraggio di cambiare.
Di solito, cambiamento è sinonimo di paura, ansia e frustrazione; ma quando diventa necessario, quando si rivela la sola strada percorribile, la mente umana toglie le ragnatele, smette di adagiarsi e si rimette in moto, dimostrando di essere in grado di sfornare idee sensazionali che, oltre a rappresentare la fortuna di chi le ha pensate, possono portare grandi benefici alla collettività.
Prendete me, ad esempio. Non ho l’ambizione di credere che il mio blog possa “guarire” dalla depressione chi leggerà gli articoli, ma:
- Ha accresciuto la mia autostima perché finalmente ho trovato il coraggio per realizzare un progetto a cui pensavo da tempo, ma che ho sempre rimandato a causa delle solite scuse: se lo aprirò, cosa scriverò? E se nessuno dovesse considerarmi? E se verrò criticato o, ancora peggio, insultato? Se non dovessi avere abbastanza tempo?
La mia mente ha azzerato i dubbi convincendomi che, ora come non mai, fosse il momento di cercare di portare positività attraverso la scrittura.
- Credo possa aiutare tutti coloro che leggeranno i miei articoli. Non “guarire”, ripeto, mi accontenterei di riuscire a generare un piccolo sorriso sui volti dei lettori. Perché un sorriso non è altro che un primo piccolo passo verso la felicità.
Esistono altre opportunità ancora nascoste? Probabile. Invito chi avrà voglia di portarle alla luce a scriverle nei commenti.
Ringraziandovi per l’attenzione, vi prometto che questo è stato solo il primo di una serie di articoli con i quali cercherò – e cercheremo insieme – di smussare angoli di vita ancora troppo appuntiti.
Un caro saluto smussatori di angoli.
Questa pagina ha 1,801 letture totali
Articolo semplice nella forma ma profondo nei sentimenti! Originale.
Grazie!
Grazie a te, Gianna.
Buona giornata.